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L’Italia e la memoria del 4 novembre

Che cosa rappresenta la data del 4 novembre per l’Italia?
Il 4 novembre è il giorno in cui per l’Italia, nel 1918, terminò la Prima Guerra Mondiale; un conflitto lungo e sanguinoso che modellò profondamente il futuro delle nazioni europee e influenzò definitivamente l’intera Storia del ventesimo secolo.

La Grande Guerra fu la prima tragica esperienza collettiva per il giovane popolo italiano da quando 45 anni prima, nel 1870, aveva finalmente raggiunto l’unità come Nazione.

Nel corso della Prima Guerra mondiale, per la prima volta, tutti gli italiani si sentirono vicini gli uni agli altri, combattendo riuniti tutti insieme sotto la stessa bandiera; quel tricolore nato nel Risorgimento e che, di fatto, trovava la sua naturale conclusione proprio con la definitiva vittoria contro l’esercito austriaco e la riconquista di Trento e Trieste.

Tutti noi sappiamo bene quanto dolorose furono le sofferenze che scaturirono dalla tragedia della Prima Guerra Mondiale e, in particolare, il numero delle giovani vite umane spezzate: più di 600.000 soldati italiani persero la vita, 8000 dei quali morirono proprio qui in Albania.

Se solo per un attimo, andiamo a considerare anche gli eventi della Seconda Guerra Mondiale, l’ammontare esatto dei soldati italiani caduti in Albania è pari a circa 28.000 unità.

Furono seppelliti qui, nel Paese delle Aquile, soprattutto in cimiteri militari e, solo dopo il termine del secondo dopoguerra, il governo italiano decise di riportarli a casa.
Un’operazione molto impegnativa fu portata avanti dal 1959 al 1963, guidata dal Generale Bandini che riuscì a trovare e riportare in Italia le spoglie di circa 27.000 soldati caduti nonostante le difficilissime condizioni dovute alla situazione politico-diplomatica di quegli anni.
L’eccezionale evento ispirò anche un romanzo di Ismail Kadare.
Tale impegno riprese poi negli anni 90 e, di fatto, può considerarsi ancora attivo.

Per questo motivo, dal 1919, in Italia, il 4 novembre è ricordato e celebrato come il giorno delle Forze Armate; ciò al fine di dare agli italiani, in particolare ai più giovani, l’opportunità di riflettere, conoscere meglio la loro storia e le loro Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri), incluso il Corpo della Guardia di Finanza.

Le Forze armate italiane sono oggi uno strumento essenziale sia per la sicurezza nazionale, sia per la politica estera del Paese e sono considerate fra le più capaci ed efficaci nel complesso panorama militare internazionale in continua evoluzione.
Le Forze Armate italiane sono operative in tutti e cinque i “domini” di operazione, terra, mare, aria, spazio e cyber, essendo dotate di equipaggiamento moderno pensato a favore di personale in possesso di riconosciuta esperienza e altamente specializzato.

Più di 15.000 soldati italiani sono attualmente impegnati in 39 missioni, di cui 36 internazionali in 24 differenti Paesi, contribuendo ogni giorno ad un mondo più sicuro.
Una di queste operazioni all’estero, è condotta proprio in Afghanistan, nella provincia di Herat, dove le Forze Armate italiane negli ultimi quindici anni hanno lasciato sul campo 54 caduti; qui si sta ancora cooperando, insieme a molte altre nazioni alleate per riportare stabilità e pace in una terra martoriata dalla guerra e fra cui spicca, per impegno e contributo fornito al fianco delle Forze Armate italiane, anche l’Albania.

La storia del 4 novembre è anche questa e si rinnova ogni anno più che mai forte dei valori irrinunciabili delle nostre democrazie, quelle di due popoli che sono sempre stati molto vicini e verso cui devono sempre tendere le coscienze di chi continua oggi ad operare nel rispetto e nella memoria di chi ha sacrificato, servendo in armi, il sacro bene della vita.
Solo così saremo sicuri di concedere ai nostri due popoli la possibilità di vivere il presente senza ricadere negli errori del passato e costruendo un futuro da uomini liberi e in fratellanza.

Fabrizio Bucci
Ambasciatore d’Italia, Tirana