Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Comunicato del Ministero dell’Interno Italiano

COMUNICATO DEL MINISTERO DELL’INTERNO ITALIANO

Cooperazione internazionale di polizia: un tavolo permanente tra Italia e Albania sui fenomeni criminali nel post-pandemia

31 Maggio 2021

La proposta italiana alla VI Conferenza scientifica organizzata dall’Accademia della Sicurezza di Tirana

Arricchire l’ampio ventaglio della cooperazione di polizia con un tavolo di confronto sui fenomeni criminaliemergenti nella post-pandemia con l’obiettivo di prevenire e contrastare sul nascere le nuove minacce, «fortemente voluto dal Capo della Polizia italiana Giannini, dall’omologo albanese Veliu e dall’ambasciatore italiano in Albania Bucci».

È la proposta lanciata dal prefetto Vittorio Rizzi – vice direttore generale della Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Criminalpol – durante il suo intervento alla VI Conferenza scientifica organizzata dall’Accademia della Sicurezza e in corso oggi a Tirana.

Una iniziativa che nasce dall’esperienza italiana dell’Organismo permanente di monitoraggio ed analisi sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata, istituito dal Viminale nell’aprile 2002 proprio per monitorare e affrontare in tempo reale gli effetti della pandemia sotto il profilo della sicurezza.

L’esperienza è stata subito mutuata da Europol con la creazione del Working Group on Covid-19 criminal threats and law enforcement responses, co-presieduto dallo stesso prefetto Rizzi e dal direttore esecutivo di Europol Catherine De Bolle – e la partecipazione delle Forze di polizia di Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito, oltre all’Italia e ad Interpol – con l’obiettivo di condividere le informazioni sugli scenari criminali per una più efficace azione di prevenzione e contrasto all’aggressione mafiosa.

Con l’auspicio che il Working Group possa essere esteso anche a tutta l’area balcanica, il prefetto Rizzi definisce la collaborazione tra l’Italia e l’Albania tra le più intense e vivaci nel panorama europeo, grazie ad un «rapporto d’amicizia, non dovuto esclusivamente alla vicinanza geografica, ma soprattutto a comuni radici culturali e alla presenza nel nostro Paese di una comunità molto numerosa di cittadini albanesi». Motivo per cui l’Italia è da sempre sostenitrice dell’ingresso dell’Albania nell’Unione europea e in prima fila con una serie di progetti favoriti proprio dalla Commissione europea.

Tra questi, il prefetto ricorda il progetto IPA 2019 Countering Seriour Organized Crime in the Western Balcans, insieme all’agenzia GIZ tedesca, con compiti di supporto operativo, cooperazione strategica e sviluppo dell’interoperabilità e della compatibilità dei sistemi di informazione e delle banche dati; e il progetto PAMECA V, a guida italiana, con il partenariato di Austria e Francia, che ha offerto significative occasioni formative per la polizia albanese.

A testimonianza dell’efficace cooperazione tra i due Paesi, Rizzi cita alcuni dati dell’attività svolta nel recente periodo, nonostante l’emergenza sanitaria in corso: nel 2020 sono stati rintracciati in Albania 68 latitanti e 47 ne sono già arrestati nei cinque mesi del 2021. Sempre nel 2020 sono state 28 le estradizioni dall’Albania e già 22 nel 2021. Con questi dati l’Albania si colloca al primo posto tra i Paesi extra-UE per numero di latitanti ed estradizioni.

Sempre a conferma dell’intesa attività di collaborazione in corso, ricorda l’imminente iniziativa dedicata alla formazione di 28 investigatore albanesi dell’Nbi (National bureau of investigation): il nuovo Ufficio molto simile vicino alla nostra Dia e che fa parte della Spak, la nuova struttura speciale istituita in Albania per la lotta corruzione e al crimine organizzato.

Al termine della conferenza, l’ambasciatore Bucci e il prefetto Rizzi si sono recati presso l’aeroporto di Tirana per incontrare personale della Guardia di Finanza impegnato nella campagna sorvoli – prevista da uno specifico protocollo operativo siglato tra la direzione generale della Polizia albanese ed il ministero dell’Interno italiano – che ha portato sabato scorso alla conclusione in Albania di un’importante operazione antidroga.