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Il Consolato Onorario d’Italia a Scutari, il Comune di Scutari e l’Università di Scutari presentano:La conferenza “VIA EGNATIA”, a cura del prof. Mario De Matteis, martedì 24 marzo alle ore 10,30 presso l’auditorium del rettorato. Inaugurazione dell’esposizione ore 12,15 presso il comune di Scutari.

La via Egnatia  è nota sin dal II sec. a. C.: Polibio ne conosceva l’esatta lunghezza da Durazzo o Apollonia a Tessalonica (= le miglia  sono … duecentosessantasette), più o meno la distanza chilometrica che c’è oggi, tra Durazzo e Tessalonica, se si percorrono i tratti paralleli o quasi moderni dell’Albania, della Macedonia  e della Grecia.

“La via Egnazia è la strada che va da Epidamno (Durazzo) o Apollonia verso oriente, in Macedonia […]”, scrive Strabone.
Sebbene si conosca prenome, nome e patronimico del costruttore – Cnaeus. Egnatius C. f.  (noto, questo magistrato romano  per le epigrafi conservate nel museo archeologico di Tessalonica) –  non si conosce la data in cui il magistrato costruttore compì l’opera. Si suppone che la via Egnatia  sia stata costruita dopo la costituzione della Provincia romana della Macedonia, tra il 148 ed il 120 a. C., per facilitare – come “via pubblica” -innanzitutto la circolazione dei corrieri imperiali tra Roma e le sue provincie della Macedonia e dell’Asia minore.


Come tutte le vie romane conosciute, anche la via Egnatia ha avuto stationes o mutationes,per la sosta e il ristoro dei passeggeri, ma anche per il cambio dei cavalli, spesso con impianti termali, come quelli di Ad Quintum (oggi: Bradashesh (Elbasan)), nelle cui vicinanze si trovavano quasi sempre edifici specifici, le cosiddette  mansiones, una sorta di Motel dell’epoca moderna, per interrompere il faticoso viaggio e riposare.


Non tanto le merci, che potevano raggiungere le nuove Provincie più facilmente sulle rotte marine, quanto le singole persone saranno state quelle che hanno potuto usare questa via di collegamento, a piedi o a cavallo. Possiamo, difatti, immaginare con una certa attendibilità, che anche attraverso questa strada si sia diffuso il messaggio cristiano dall’Oriente verso l’Occidente:S. Paolo è giunto, è vero, a Roma per la via del mare, ma ci sono attendibili notizie, secondo cui, l’Apostolo avrebbe usato la via Egnazia per raggiungere l’Illyricum; si può, in ogni modo, supporre che almeno S. Ireneo ed i suoi compagni avranno molto probabilmente raggiunto Lione percorrendo questa strada. 


E qui si innesta la nostra proposta del nuovo progetto di ricerca –  “Le vie della fede attraverso l’Illyricum” – che, con l’aiuto del segmento VI della Tabula peutingeriana, ci permetterà di localizzare le stationes  e le mutationes  dei due percorsi romani: 1) Scutari-Kotor-Dubrovnik-Trebinje e 2) Shkodra-Lezha-Puka-Prizren-Prishtina-Nish , documentando tutto ciò che di culturalmente valido, oggi, ruota attorno ad esse.


Seguendo le indicazioni della Tabula peutingeriana , segmento VI, abbiamo documentato, difatti, con successo, quanto è oggi ancora visibile lungo il percorso albanese della via Egnatia.14  aprile 2015, documenta, con fotografie e testi in italiano, tedesco e albanese, lo stato attuale delle stationes  e delle mutationes, insieme a tutto ciò che di culturalömente valido ruota intorno ad esse.


Depliant Via Egnatia


Invito Via Egnatia