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INDIRIZZO DI SALUTO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA IN OCCASIONE DEL 2 GIUGNO 2016

Autorità, signore e signori, cari amici, è per me un grande onore e un piacere celebrare insieme a voi il settantesimo anniversario della Repubblica Italiana. Settanta anni fa i nostri genitori e progenitori si espressero democraticamente a favore della Repubblica, voltando definitivamente la pagina della dittatura e della duplice guerra, mondiale e civile. In questi sette decenni l’Italia ha conosciuto uno sviluppo economico e sociale senza precedenti, caratterizzato da un’apertura verso l’esterno che è frutto, prima ancora che della globalizzazione, della posizione geografica del nostro Paese, punto di incontro del nord e del sud del mondo, nonché naturale porta verso il centro dell’Europa per i Balcani.

Nell’ultimo quarto di secolo, per effetto del riassetto politico di questa regione, le relazioni tra l’Italia e i Balcani hanno conosciuto una crescita straordinaria, che ha la sua massima espressione in Albania. In questi venticinque anni la storia dei nostri due Paesi – che per quasi cinquant’anni era scorsa in parallelo, come due fiumi che pur vicini non si toccano mai – si è intrecciata in maniera feconda e indissolubile. Una storia ricca di accordi politici, scambi commerciali, collaborazioni economiche, ma soprattutto fatta di persone che si spostano liberamente nelle due direzioni e condividono la vita quotidiana, gli affetti, i sogni.


Dallo scorso 2 Giugno molti importanti eventi hanno coinvolto i nostri due Paesi. Cito fra i tanti Milano Expo, che continua ad esercitare un effetto catalizzatore sulle iniziative per la crescita sostenibile, anche nel settore educativo. Proprio questa sera si apre a poche centinaia di metri da qui la rassegna Terra Madre Balcani, che vedrà Tirana al centro dell’impegno europeo per un’agricoltura sostenibile. Numerose le visite politiche di alto profilo: cito soltanto quella del Presidente Meta a Roma lo scorso novembre e le due visite del Ministro Gentiloni a Tirana: a settembre in occasione del grande evento sul dialogo inter-religioso “La Pace è sempre possibile” e a gennaio per la Trilaterale dei Ministri degli Esteri di Italia, Albania e Serbia.


Ancora più numerosi gli eventi culturali, che hanno visto insieme artisti, scrittori e ricercatori Italiani e Albanesi. Ricordo le partecipazioni albanesi ad eventi di prestigio, come la Triennale del design di Milano, la Biennale di Venezia, il Salone del Libro di Torino e, qui a Tirana, la mostra sulle missioni archeologiche italiane in Albania e lo spettacolo di danza dell’Aterballetto. Vorrei inoltre menzionare la Cooperazione Italiana, che ha sostenuto, anche quest’anno, la realizzazione di infrastrutture sociali ed economiche strategiche per l’Albania, da ultimo il Centro per il dispaccio elettrico di Kashar, e numerosi progetti sociali in tutto il Paese grazie al programma di conversione del debito, IADSA.


Impossibile poi sarebbe ricordare le delegazioni economiche e le nuove joint venture create tra i nostri due Paesi; impossibile perché il grado di integrazione delle due economie è testimoniato da una cifra straordinaria: oltre il 50% di tutte le esportazioni albanesi è destinato all’Italia. Le imprese italiane credono nelle potenzialità di crescita dell’Albania e nella crescente integrazione del Paese nella regione, che proprio negli scorsi dodici mesi ha fatto registrare significativi progressi, in particolare grazie al processo dei “WB6”, e che compirà ulteriori passi avanti con la piena messa in opera della strategia Adriatico-Ionica.


Sono stati dodici mesi importanti anche per il processo di integrazione europea dell’Albania, che l’Italia accompagna con il massimo impegno, consapevole del contributo importante che l’Albania può dare all’Unione. Come ha ricordato qualche giorno fa a Sarajevo il Presidente Mattarella, l’Europa rimarrà un progetto incompleto fino a quando essa non includerà tutti i Balcani. Sappiamo quanto sia difficile compiere le riforme indispensabili per entrare nel cuore del processo, ossia l’apertura dei negoziati. Colgo l’occasione per rivolgere un appello a tutte le forze politiche perché lavorino insieme per realizzare tali riforme, che il popolo albanese chiede con forza, in primo luogo quella del sistema giudiziario, da cui riceveranno impulsi positivi anche la lotta al crimine e alla corruzione e trarrà beneficio lo sviluppo economico. Spero quindi che il due Giugno 2017 festeggeremo il progresso compiuto dall’Albania in questo percorso.