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Dichiarazioni dell’Ambasciatore Cutillo sulla situazione politica attuale a margine del Workshop “La transizione energetica e le sfide per un mercato elettrico libero e integrato: il caso dell’Albania”

Un estratto delle dichiarazioni dell’Ambasciatore d’Italia sulla situazione politica attuale a margine del Workshop “La transizione energetica e le sfide per un mercato elettrico libero e integrato: il caso dell’Albania” del 9 aprile:

“Sicuramente la crisi politica sta ponendo delle domande in molti investitori in tutta Europa e altrove.
La domanda principale riguarda il dialogo politico perché la scelta dell’opposizione di lasciare il parlamento e’ una scelta senza precedenti e ha lasciato tutti stupiti.
Il secondo elemento che incide sulla disponibilità a venire in Albania riguarda le manifestazioni che ci sono regolarmente. Cito un fatto: questo seminario è stato messo in calendario più di un mese fa’ ma è stato rinviato perché’ si sarebbe dovuto tenere proprio nel giorno di una delle manifestazioni di febbraio e molti partecipanti non se la sono sentita di venire in Albania.
Il mio messaggio ai politici è duplice, da un lato che le manifestazioni non abbiano mai l’obiettivo di creare danno a persone o a cose. Il secondo messaggio che vale per tutte le forze politiche, e soprattutto per la maggioranza, è quello di fare un passo per il dialogo.
Perché credo che la maggioranza abbia una responsabilità complessiva di quello che succede nel Paese e protrarre questo stato di tensione e di incertezza politica, sicuramente non è nell’interesse neanche della maggioranza. In particolare con riferimento all’approssimarsi di due scadenze importanti, una nazionale (le elezioni amministrative del 30 giugno) e una europea (il Consiglio europeo di giugno) che deciderà – e noi come Italia lo speriamo fortemente – per l’apertura dei negoziati con l’Albania.
La decisione che sarà presa a giugno sarà una decisione politica e quindi credo sia nell’interesse di tutta l’Albania arrivare a questa scadenza cosi importante con una situazione di dialogo politico, che non vuol dire accettare le richieste dell’opposizione, ma vuol dire secondo me, avviare con uno spirito sincero, un dialogo sui problemi che l’opposizione ha sollevato, la corruzione, la criminalità, le leggi elettorali, sui quali la maggioranza può sicuramente aprire a delle riforme a delle misure che vanno incontro alle richieste dell’opposizione.”

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