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Diplomazia economica

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CENNO SUL QUADRO MACROECONOMICO

L’Italia riveste un ruolo preponderante nella realtà economica albanese, con prospettive interessanti per i nostri operatori.

Nel 2018 l’Italia è risultata detenere il 34,1% di share dell’interscambio commerciale complessivo dell’Albania che l’anno scorso ammontava a circa 2,6 miliardi di euro. L’Italia è nettamente il primo cliente con il 48.2% di quota del volume delle esportazioni; è anche il primo fornitore dell’Albania con il 27,3% delle importazioni. Secondo i dati del 2018, dopo l’Italia, di gran lunga primo partner commerciale, figurano la Grecia (6,9%), la Germania (6,6%) e la Cina (6,3%). La nostra presenza è assicurata da circa 1000 imprese piccole e medie, dal grande gruppo bancario l’Intesa San Paolo, e taluni gruppi industriali medio-grandi affermatisi principalmente nei settori del cemento, dell’agroalimentare e dell’energia. Sul totale delle imprese con capitale straniero e misto per paese di provenienza, l’Italia ha assorbito la quota maggiore dell’occupazione (49,6%) e del turnover (25,2%). E’ tuttavia ancora ridotta la presenza degli operatori italiani in alcuni grandi settori strategici del Paese (per esempio telecomunicazioni e assicurazioni) anche a causa di alcune problematiche di business climate come l’incertezza sui diritti di proprietà, la corruzione diffusa e la carenza del sistema giudiziario.

In generale l’economia albanese offre buone prospettive d’investimento nel settore energetico. Entro il 2020, l’Albania intende soddisfare il 38% del consumo interno con fonti rinnovabili. La legge per la “Promozione dell’uso di energia rinnovabile” Nr. 7/2017 prevede l’attuazione del piano di incentivazione degli investimenti per la creazione di nuove fonti di energia eolica e solare. Alcuni progetti per l’energia rinnovabile, già autorizzati dal Ministero dell’Energia e dell’Industria con procedura semplificata, consentono inoltre l’installazione di impianti con capacità totale per la generazione di energia eolica o di impianti fotovoltaici con potenziale inferiore ai 500 kW. Il Ministero dell’Energia e dell’Industria è impegnato nell’allineamento della legislazione nazionale sull’efficienza energetica e sulla performance energetica degli edifici, per la riabilitazione dei quali,(in termine di tecnologie, materiali e design all’avanguardia) esistono buone opportunità per le imprese italiane. Un’ulteriore opportunità per le nostre imprese sarà senz’altro costituita dalla realizzazione del tratto albanese del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che sarà completato a partire dal 2020 e avrà una portata dai 10 ai 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Ad oggi, assume particolare rilevanza l’accordo strategico firmato tra la statale AlbGaz e SNAM a giugno del 2018, per la creazione di una joint venture che si occuperà della gestione tecnica del tratto albanese della TAP.

Oltre a quello energetico, un altro settore di grande interesse in un’ottica di medio-lungo periodo è l’agricoltura, che il Governo sta cercando negli ultimi anni di rilanciare. Sebbene il settore soffra ancora di serie problematiche (tra cui la frammentazione fondiaria, la mancanza di coordinamento tra i produttori che genera repentine oscillazioni dei prezzi ed il succedersi di fenomeni di sovrapproduzione e di penuria dei prodotti; nonché l’assenza della c.d. “catena del freddo” per lo stoccaggio e la conservazione delle carni, così come l’inesistenza di un’industria di trasformazione dei prodotti orto-frutticoli) esistono buone possibilità di inserimento per i fornitori italiani di macchine ed impianti relativi al settore agroalimentare ed in particolare impianti ad alto contenuto tecnologico per la lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti carnei e vegetali, nonché macchinari per il settore enologico. Nel breve-medio periodo, vi sono poi buone opportunità per le nostre imprese nel settore turistico, che presenta grandi potenzialità se verranno ben sfruttate le aree ancora non contaminate dallo sfrenato sviluppo edilizio verificatosi negli ultimi anni su parte delle coste, ed in quello manifatturiero (calzature e tessile, soprattutto), alla luce delle competitive condizioni del mercato del lavoro albanese, della favorevole tassazione e dei tradizionali elementi di vantaggio per i nostri operatori economici. Tra essi, la già citata, grande diffusione della lingua italiana.

(A tale riguardo vedasi scheda di approfondimento sul portale Infomercatiesteri)